PREMIAZIONI
Le premiazioni si sono svolte sabato 17 ottobre 2015 con una cerimonia ufficiale, presso in galleria "Accademia città di Udine"via Anton Lazzaro Moro 58.( Piazzale Paolo Diacono) Udine. Molti sono stati i partecipanti all'evento che hanno potuto assistere alle premiazioni ed alla consegna dei diplomi di partecipazione. E' disponibile il libro con un contributo spese di euro 12-Per spedizione postale euro 15
PRIMO CLASSIFICATO - sezione lingua italiana
Ti regalerò" di Ferro Gian Albo
SECONDO CLASSIFICATO - sezione lingua italiana
TERZO CLASSIFICATO - sezione lingua italiana
Segnalati:
Lazzerotti Bruno
Saracchini Sergio
Cecchinato Maria
Battistella Tiziana
Cernigoi Maggio Mara
Mauro Adriano
PRIMO CLASSIFICATO - sezione lingua friulana
E ereditaran la tiere mari di Marcolini Lorenzo
Segnalati:
Pascolini Gino Marco
Bertoia Angelo
Candido Ezio
PRIMO CLASSIFICATO - sezione racconti
Saksida Lucia con "Storia di Luisa"
Segnalati:
Ciancarella Livio
Bertolini Annetta
PRIMO CLASSIFICATO - sezione giovani
GLI ANELLI DI SATURNO di Maria Zoe Dalla Costa
Segnalati:
Tonizzo Isotta
Dalla Costa Morgana
Gaudino Evita
Ligutti Anna
Gemo Linda
Gaudino Ambra
Della Mora Rebecca
Poesie lingua straniera
Segnalati:
Marcolini Lorenzo
Ezio Candido
Gli autori, con la partecipazione al premio, autorizzano l’“Accademia Città di Udine” alla pubblicazione della loro opera, rinunciando ai diritti d’autore.
Ti regalerò" di Ferro Gian Albo
Ti regalerò
la brezza fresca della sera
quella che viene dal mare
così carica di profumi e d'arcano
perché tu possa adagiarvi
le tue malinconie.
Raccoglierò per te
la prima rugiada dell'alba
perché non inaridiscano
anche i tuoi ultimi sogni
e ti sia meno gelido
l'affanno quotidiano.
Al mio braccio
appoggia leggera la tua mano
ancora un poco.
L’ho ascoltata ribelle e inquieta,
offrire alla luna la pelle
morbida e bianca,
dolorante d’amore.
Lei era in piedi,
un bicchiere di gin in mano,
perché tutti credessero
che fosse acqua,
perché non le badassero
mentre scrutava dal fondo la vita.
In un angolo anche lui,
con un bicchiere in mano,
poeta e musicista,
perso nel ricordo d’un amore
strappato per infuriato malinteso.
Brandelli di vita
buttati per terra,
raccolti e custoditi
chissà in quale anno,
perché lui non mette mai date.
Là in piedi,
estatici e assetati,
in giro per le Antille
a parlar di poesia,
eternamente in bilico
tra il grande sogno e una notte breve.
Tentativo di un contatto fisico,
con una terra sognata e mai raggiunta.
Pervade il sentire
fino al centro del cuore
l’odore dei pini alla sera.
Consueto, terrestre e pure
già dentro al mistero
intride il pensiero
di essenze di vita
di sole, salsedine
del sussurrare del mare.
Ha un’anima antica
l’odore dei pini
e nasce lontano
di là delle onde
che ritmano il tempo
sulla riviera.
Folate di resina verdi
fiato sottile che sale oltre il lido
e non è più
della terra che l’ha generato
come respiro
di albe e tramonti.
Ora appartiene
soltanto alla vita.
E ereditaran la tiere mari di Marcolini Lorenzo
E ereditaran la Tiere mari
E cjaminin lizeirs su la tiere
dai timps plui lontâns.
No si copin l’un cul altri
par fan di glorie o paronance
No si doprin a sdrumâ le tiere
cun brame di profit.
No invelegnin il lôr cerviel
cun droghis rabiosis.
E spietin le ore dal gustâ
pazientementri.
Daspò e polsin cuiets.
E cjapin la vite come che a ven
e ancje e imparin dai lôr fai.
A ereditaran le tiere
par dutis lis etis che a vignaran,
Cui îsal chest popul
che al merte cussi juste ricompense?
Nol è un popul, e son i nemâi.
Coment: le societâts umanis si son disvilupadis cirint di pleà le nature ai soi bisugns. Intai rapuarts cui soi simî al cîr di vignì preseât e di esercitâ dirit di comant sul grop su le fonde da sôs visions simbolichis e previsions sul divignì. Le storie nus conte che chest al a compuartât urts, vueris e dams cuintri sé stes e le nature. I nemai invezit e seguisin il lôr istint ma no cence intelligenze. Non vint une cissience dal sè e dal timp noo lassin olmis dallôr passaç sule Tiere. Al è probabil che le umanitât, se no si rint cont dal grant riscjo che e côr passant da desideri al deliri di paronance, e ledi a distudasi mentri i nemai e continuaran a riprodusisi.
GLI ANELLI DI SATURNO di Maria Zoe Dalla Costa
Saturno è il mio pianeta preferito
perché ha gli anelli
che sono i desideri dei bambini
di tutto il mondo
Di quelli
Che non hanno perfino una Mamma
e la cercano nel cielo.
Ogni anello è un abbraccio
e dentro ci sta tutto l’amore
che hanno
e non sanno a chi lo danno.
Maria Zoe Dalla Costa
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