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Addio
Vento forestiero, presagio insindacabile, vibra tra le pietre di un eremo frugale. Contrasta il tetto con le vesti, infelicemente abbandonate, Si scontra il calore di un contatto, con il freddo impietoso di un di fuori. Nessuna parola stormita, non c'è luce che rischiara, non serve, la notte è asilo, è il tempo che si deve paventare venturo quanto antico, artefice di contesa. Stille di pioggia assalgono le mura infrangendosi contro un bacio celato. Vive il riparo di inquietudine ardente cui artista è l'amore. Non vi sono nomi nell'eremo, il vento non ne mormora alcuno, solo due corpi, dal buio ancor brevemente difesi, intonano l'accordo del loro addio.
CHIARA FRANZIL
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