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  • Accademia città di Udine

    • Dino 14.04.2014 08:44
      Come sempre, riesci a stupire con la tua voglia di vivere tutte le persone che ti sono accanto.

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    • Carlo Rinaldin 08.12.2013 09:18
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  • Elenco Incontri - Iniziative

    • Christopher Thomson 27.03.2014 13:31
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    • Anna 25.12.2013 22:16
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  • Galleria Accademia Città di Udine

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PRIMO CLASSIFICATO - sezione lingua italiana

La mia malattia - Ludovica Mazzucato

 

SECONDO CLASSIFICATO - sezione lingua italiana

Periferira - Bruno Lazzerotti

 

TERZO CLASSIFICATO - sezione lingua italiana

Madre - Gian Albo Ferro

 

Segnalati:

Bertolo Giuseppe - Primo incontro Romeo e Giulietta

Cernigoi Maggio Maria - Chiave di una vecchia casa

De Nardo Patrizia - In Equilibrio

Gottardi Nicoletta - Cosa accade quando ti prendi in casa un violoncello femmina

Marras Enrico - Luce spenta (a Noemi)

Mauro Adriano - Un sorriso

Rizzi Paola - Non Dovevi

Soukika Mostafa - Covana

 

   

PRIMO CLASSIFICATO - sezione lingua friulana

Giulietta e Romeo - Ezio Candido

 

Segnalati:

Pascolini Gino Marco - Timps e colors

Taverna Egle - Claps

 

PRIMO CLASSIFICATO - sezione racconti

In silenzio - Livio Cianciarelleia

 

Segnalati:

Silvia Muzzatti - Il viaggio della mia Paularo

Lucia Saksida - Storia di Franca

  

PRIMO CLASSIFICATO - sezione giovani

Proprio per questo - Thomas Scarinzi

   

Poesie lingua straniera

Segnalati: Spirova Ekaterina-(MOSCA) YNOPCTBO-- (PERSERVERANZA)

Marcolini Lorenzo - HTWO AND HIS RELATIVES

 

Gli autori, con la partecipazione al premio, autorizzano l’“Accademia Città di Udine” alla pubblicazione della loro opera, rinunciando ai diritti d’autore.

 


 


La mia malattia


Rotelle di liquirizia bionda
– i covoni – su lingue di collina
pettinate dal tempo.
Il tramonto accende
– le nuvole – cartine di sigaretta
arrotolate dal vento
e saziate di odorosa zolla,
sana dipendenza dell’uomo saggio.
Bocche sorridenti
– le crepe – del casolare,
mentre il ricordo di te,
ombra amica e rifiorita,
si affaccia al davanzale.
Piume verdi
– i cipressi – fanno solletico
ai piedi di Dio che guarda giù
e si accorge che nel mondo
c’è ancora un po’ del suo Paradiso.

Fiordalisi negli occhi,
papaveri sulle labbra,
poesia nel cuore:
la mia malattia
– per un istante – è solo sana nostalgia,
che affoga i suoi sospiri
ubriacandosi di luna
e sgranocchiando stelle.


Ludovica Mazzuccato

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PERIFERIA

Il ristagno dello sguardo
misura la distanza,
spazia e allontana
la geometria scardinata
delle tangenziali,
la dissolvenza che confisca
la diversa gradazione della luce
tra le case di periferia
e la bolla grigia dello spazio.
Slabbri di nebbia
ferrigna alle finestre
spartiscono
tutte le voci, i respiri,
i sogni arresi,
rodono
una scaglia di vita
che consuma con rabbia
ferite, voglie, appuntamenti mancati.
La notte è forma del vuoto
tra un giorno e l’altro
nel contagio delle antenne
e la pozza spaurita dell’alba
è luce a spiumare
le promesse del cuore.


Bruno Lazzerotti

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MADRE

Lieve è stato, madre,
il trascorrere dei tuoi passi
su queste strade
e il fluire degli anni l'hai seguito
dalla finestra di casa
nella quiete serena
dei tuoi occhi verdi.

Poi gli ultimi, passati
in quel letto bianco d'assenza
lo sguardo rivolto a orizzonti
che tu sola sapevi.

E a passo lieve te ne sei andata
non ci hai lasciato dolore
solo un fremito
ai piedi della notte.


Gian Albo Ferro

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GIULIETTA E ROMEO

Ençjo l’ombro e fâsc pôro
ençjo sctâ cidins al fâsc remuor
scrivi uno poesio cenço nons,
è como un poeta çenço iscpirazion.
Ch’al cêr di rimâ ma tar che âto rigo
niscun lu scta a scoltâ.
Par furtuno ch’i tu sios tu,
cu la to intuizion
cenço fâ tancj gîrs
tu âs capît ce ch’i voi dî.
Tu sios ievado cui prin cu crichi il dì,
tu sios fuido como ju pasctuors.
Tu âs metût in te borso
las tôs piçulos grandos rubos
e cun tuno ponto di nosctalgjio
âs lascât i tio amîsc e il to paîsc,
chei moments di alegrio e di felicitât
ch’i no tu podarâs mai discmenteâ.
Mandi, chescto poesio
tollo simpi cun tio
ch’a cji sarà di confuart,
imparilo a memorio,
cussi nomo tu savarâs chescto sctorio
e tu la puartarâs simpi tal côr.
Cji salûdi cun simpatio,
a cji sta a ti a scuviergi
cu cu à scrit chesto poesio.


Ezio Candido

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PROPRIO PER QUESTO

Tu,
sei ciò che io chiamo
imperfezione
ed è proprio per questo che
t’amo.

Volare,
con un’ala malata,
è ciò che io chiamo
soddisfazione
ed è proprio per questo che
t’amo.

Thomas Scarinzi

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