PRIMO CLASSIFICATO - sezione lingua italiana
La mia malattia - Ludovica Mazzucato
SECONDO CLASSIFICATO - sezione lingua italiana
TERZO CLASSIFICATO - sezione lingua italiana
Segnalati:
Bertolo Giuseppe - Primo incontro Romeo e Giulietta
Cernigoi Maggio Maria - Chiave di una vecchia casa
De Nardo Patrizia - In Equilibrio
Gottardi Nicoletta - Cosa accade quando ti prendi in casa un violoncello femmina
Marras Enrico - Luce spenta (a Noemi)
Mauro Adriano - Un sorriso
Rizzi Paola - Non Dovevi
Soukika Mostafa - Covana
PRIMO CLASSIFICATO - sezione lingua friulana
Giulietta e Romeo - Ezio Candido
Segnalati:
Pascolini Gino Marco - Timps e colors
Taverna Egle - Claps
PRIMO CLASSIFICATO - sezione racconti
In silenzio - Livio Cianciarelleia
Segnalati:
Silvia Muzzatti - Il viaggio della mia Paularo
Lucia Saksida - Storia di Franca
PRIMO CLASSIFICATO - sezione giovani
Proprio per questo - Thomas Scarinzi
Poesie lingua straniera
Segnalati: Spirova Ekaterina-(MOSCA) YNOPCTBO-- (PERSERVERANZA)
Marcolini Lorenzo - HTWO AND HIS RELATIVES
Gli autori, con la partecipazione al premio, autorizzano l’“Accademia Città di Udine” alla pubblicazione della loro opera, rinunciando ai diritti d’autore.
La mia malattia
Rotelle di liquirizia bionda
– i covoni – su lingue di collina
pettinate dal tempo.
Il tramonto accende
– le nuvole – cartine di sigaretta
arrotolate dal vento
e saziate di odorosa zolla,
sana dipendenza dell’uomo saggio.
Bocche sorridenti
– le crepe – del casolare,
mentre il ricordo di te,
ombra amica e rifiorita,
si affaccia al davanzale.
Piume verdi
– i cipressi – fanno solletico
ai piedi di Dio che guarda giù
e si accorge che nel mondo
c’è ancora un po’ del suo Paradiso.
Fiordalisi negli occhi,
papaveri sulle labbra,
poesia nel cuore:
la mia malattia
– per un istante – è solo sana nostalgia,
che affoga i suoi sospiri
ubriacandosi di luna
e sgranocchiando stelle.
Ludovica Mazzuccato
PERIFERIA
Il ristagno dello sguardo
misura la distanza,
spazia e allontana
la geometria scardinata
delle tangenziali,
la dissolvenza che confisca
la diversa gradazione della luce
tra le case di periferia
e la bolla grigia dello spazio.
Slabbri di nebbia
ferrigna alle finestre
spartiscono
tutte le voci, i respiri,
i sogni arresi,
rodono
una scaglia di vita
che consuma con rabbia
ferite, voglie, appuntamenti mancati.
La notte è forma del vuoto
tra un giorno e l’altro
nel contagio delle antenne
e la pozza spaurita dell’alba
è luce a spiumare
le promesse del cuore.
Bruno Lazzerotti
MADRE
Lieve è stato, madre,
il trascorrere dei tuoi passi
su queste strade
e il fluire degli anni l'hai seguito
dalla finestra di casa
nella quiete serena
dei tuoi occhi verdi.
Poi gli ultimi, passati
in quel letto bianco d'assenza
lo sguardo rivolto a orizzonti
che tu sola sapevi.
E a passo lieve te ne sei andata
non ci hai lasciato dolore
solo un fremito
ai piedi della notte.
Gian Albo Ferro
GIULIETTA E ROMEO
Ençjo l’ombro e fâsc pôro
ençjo sctâ cidins al fâsc remuor
scrivi uno poesio cenço nons,
è como un poeta çenço iscpirazion.
Ch’al cêr di rimâ ma tar che âto rigo
niscun lu scta a scoltâ.
Par furtuno ch’i tu sios tu,
cu la to intuizion
cenço fâ tancj gîrs
tu âs capît ce ch’i voi dî.
Tu sios ievado cui prin cu crichi il dì,
tu sios fuido como ju pasctuors.
Tu âs metût in te borso
las tôs piçulos grandos rubos
e cun tuno ponto di nosctalgjio
âs lascât i tio amîsc e il to paîsc,
chei moments di alegrio e di felicitât
ch’i no tu podarâs mai discmenteâ.
Mandi, chescto poesio
tollo simpi cun tio
ch’a cji sarà di confuart,
imparilo a memorio,
cussi nomo tu savarâs chescto sctorio
e tu la puartarâs simpi tal côr.
Cji salûdi cun simpatio,
a cji sta a ti a scuviergi
cu cu à scrit chesto poesio.
Ezio Candido
PROPRIO PER QUESTO
Tu,
sei ciò che io chiamo
imperfezione
ed è proprio per questo che
t’amo.
Volare,
con un’ala malata,
è ciò che io chiamo
soddisfazione
ed è proprio per questo che
t’amo.
Thomas Scarinzi
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