Senza fine, senza inizio
Senza fine, senza inizio Un'alba senza fine ed un tramonto senza inizio, gli estremi della nostra giornata, escludendone le ore coperte dal velo della notte, mantello sontuoso ricamato di stelle e costellazioni. Un' alba senza fine ed un tramonto senza inizio, la continuazione l'una dell'altro, destinati a non incontrarsi mai, a non confondere i loro raggi ed i loro nomi. Un' alba senza fine ed un tramonto senza inizio, così simili e così diversi, attimi di parallela bellezza nel tempo della vita, torpore, calore e paura. Rivali e contendenti dell'ultimo sospiro, porte di passaggio tra due mondi equivalenti e ricchi di analogie quanto di diversità. Un'alba e un tramonto, missione impossibile quella di spegnerli, paura inesorabile di perderli, odio profondo come trecce scagliato. Alba e tramonto istanti contrapposti, fusi per sempre e divisi, nell'impossibilità di nutrire per entrambi uguali sentimenti. Ma chi mai potrebbe sporcare la loro bellezza e l'innocenza maligna con cui coprono il mondo, in solenni rituali, tingendo di sangue ogni cosa prima di lasciare tempo al diafano incolore celeste e nero terrore squarciato di stelle? Chi mai potrebbe unire queste due forze contrapposte, vigili avvertimenti, severe separazioni, se pur frutti dello stesso albero? Che sia l'odio ostacolo insormontabile per scorgere il vero incanto e la pura magnanimità di questi spettacoli, come un peso che abbassa le palpebre e appanna la mente alla loro apparizione? Che sia la razionalità come un manto scuro che cade sugli occhi e sul cuore spegnendo le sensazioni che tutto questo provoca?
E se fossimo noi, pedine di un tempo desideroso di vederci veloci, di vederci rapidi, a disperdere nell' aria come fili di fumo, quei pochi bagliori dorati aventi reale valore?
FRANZIL CHIARA
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